Il difensore moderno

Il difensore moderno

“Da marcatore di uomo a marcatore di spazio”: questa è una trasformazione che sta avvenendo nel calcio dei nostri giorni per i difendenti. Come e quando applicare una soluzione o l’altra, le possibili esercitazioni per migliorare.

Nel calcio attuale esistono sostanzialmente due modalità differenti di interpretare la fase di non possesso della linea difensiva:
– difendere di reparto;
– difendere a uomo nella zona.

La scelta di giocare nell’una o nell’altra maniera può dipendere dalle idee dell’allenatore, dalle caratteristiche dei propri giocatori, da quelle degli avversari, ma anche dal modulo adottato: quelli con una difesa a 3, ad esempio, possono essere più funzionali all’utilizzo della marcatura a uomo nella zona, grazie alla superiorità numerica che è facile ritrovare centralmente. Spesso si trovano squadre che adottano una delle due soluzioni per tutto l’arco di un campionato, altre invece variano in base all’avversario da affrontare oppure nella stessa gara secondo il risultato che sta maturando. Ma cerchiamo di analizzare quali sono le principali differenze nel giocare con una difesa di reparto o con una a uomo nella zona, sapendo che ogni allenatore potrà applicare ulteriori princìpi in base alle proprie idee.

Difesa di reparto
Quando gioca di “reparto”, la linea difensiva si muove e si orienta collettivamente in riferimento alla posizione del pallone, a quella dei compagni, in base allo spazio da difendere e alle intenzioni dell’avversario con la palla. Gli op- positori non condizionano l’atteggiamento della linea, ma vi è una copertura razionale degli spazi. I difensori devono mantenere le distanze tra loro e rompere il reparto solo dopo che è partita la sfera, sfruttando principalmente il principio del “marco e copro” e applicando in pratica il concetto del “marco uomo, passa palla, marco spazio”. La linea difensiva, a palla scoperta, predilige la copertura della profondità e non segue i movimenti sul corto degli avversari; anche il portiere deve regolare la propria posizione in funzione del pallone, accorciando in avanti se questa è coperta e abbassandosi se è scoperta.

Scopri di più sul numero di agosto/settembre: in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo o digitale.
Per info: serviziolettori@sportivi.it

Articoli correlati

Giochi di guida e sensibilità

Squalo e pesciolini I giocatori rossi (pesciolini) devono correre nello spazio liberamente con l’obiettivo di fermarsi all’interno del cerchio posto alle spalle dell’elemento blu (squalo), che avrà il compito di prenderli per eliminarli (situazione 1). La medesima proposta può essere eseguita con il pallone (situazione 2) con vari tipi di conduzione (figura 1).

La visione globale

Il lavoro secondo princìpi di gioco nel settore giovanile: la sua importanza e come agire al meglio per insegnare ai propri giocatori a osservare il contesto di gioco prima di ricevere palla. Programmare l’attività da svolgere con la propria squadra è una condizione necessaria (ma non sufficiente) per offrire ai propri giocatori una valida e […]

Ball mastery, il dominio della palla

Quanto conta per un giocatore avere una padronanza assoluta nella gestione del pallone. La tecnica di ball mastery e le strutture da utilizzare. All’interno dello speciale “Settore Giovanile” avevo iniziato a trattare l’argomento relativo al “dominio” del pallone nell’articolo “Diamo del ‘tu’ alla palla”. La maestria nel gestire l’attrezzo, infatti, a qualsiasi livello, deve essere […]

Una preparazione precampionato su misura

L’importanza di organizzare il proprio piano operativo per la preparazione precampionato considerando il numero di allenamenti, gli obiettivi e… il carico. Tutto ciò che dovete sapere. Il periodo della preparazione precampionato è molto delicato e affidarsi solo a guide uguali per tutti non sempre è la scelta giusta. Infatti, schemi e tabelle che “vanno bene […]