Lorenzo Simeoni: creatività e timing, le scelte di gioco in fase offensiva

Lorenzo Simeoni: creatività e timing, le scelte di gioco in fase offensiva

Speciale Master 2018 – Settore giovanile

L’intervento di Simeoni, in aula e in campo, che ha espresso i concetti chiave per sviluppare la fase d’attacco. La ricerca della parità numerica e l’importanza di lasciare liberi i giocatori di scegliere. Alcune proposte pratiche.

A concludere i due giorni dedicati all’approfondimento sul settore giovanile è Lorenzo Simeoni, lo scorso anno tecnico dei Giovanissimi sperimentali del Padova, quest’anno al Vicenza, dove coordina gli allenatori del vivaio e allena la squadra under 17. Abbonato alla nostra rivista dal 1992 – ci ha confessato – ne ha conservato tutti i numeri. Poi ha iniziato collaborare con Il Nuovo Calcio scrivendo diversi articoli e ora è relatore al nostro Master. Un allenatore a 360°, arricchito dalle esperienze come responsabile di Scuola Calcio e Settore Giovanile, in possesso del patentino Uefa A e anche preparatore atletico professionista.

Mettere in difficoltà la difesa avversaria
Per quanto concerne la fase offensiva, focus della relazione, ciò che è importante è andare a trovare i modi per “scardinare” le difese avversarie, specie se si tratta di una squadra che difende bassa utilizzando tutti gli effettivi. Negli ultimi quattro anni il mister ha disputato due semifinali scudetto con due compagini diverse, questo a significare che i gruppi allenati avevano molte qualità. Perciò spesso si trovava a fronteggiare avversari che si preoccupavano più di difendere che offendere, con la conseguente problematica di trovare gli spazi per segnare; al contempo era necessario essere bravi a difendere in campo aperto e con le “preventive”.

Ogni mister, quindi, nelle sue sedute deve creare degli adattamenti che saranno utili quanto più si avvicineranno alle necessità del calciatore per eccellere in gara. Inoltre, si devono proporre delle esercitazioni per raggiungere l’obiettivo prefissato in quel determinato periodo. È importante che questo venga ricercato attraverso esercizi differenti, per sollecitare il più possibile l’atleta.

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