Le diverse rotazioni possibili in possesso palla nel 4-3-3 da attuare secondo le caratteristiche dei propri giocatori e quelle degli avversari.
Nella nostra carrellata sui sistemi che, in fase di possesso palla, possono cambiare la loro struttura, assumendo, di fatto, una disposizione diversa da quella adottata in non possesso, analizziamo le modifiche offensive del 4-3-3. Essendo un’organizzazione che si presenta già “naturalmente” scaglionata, con numerose posizioni intermedie, rispetto ad esempio al 4-4-2 più “piatto”, il 4-3-3 ha, direi quasi “geneticamente” la possibilità di subire numerosissime variazioni quando si ha la sfera. Come sempre, queste devono essere effettuate secondo due principi:
• le caratteristiche dei nostri giocatori;
• le peculiarità degli avversari.
Ogni partita infatti può presentare delle difficoltà a causa della disposizione di chi incontriamo e un tecnico preparato deve capire come “ruotare” il proprio sistema anche solo in una delle due fasi, per controbattere le mosse degli oppositori o per metterli in difficoltà.
È chiaro, comunque, che tali rotazioni non possono essere “inventate” al momento dall’allenatore. La “flessibilità” si ottiene unicamente grazie alle maggiori conoscenze dei propri calciatori; per questo durante la settimana devono essere presentate delle proposte che allenino i giocatori alle variazioni scelte sia:
• nella fase di possesso, visto che si tratta di rotazioni per la fase offensiva;
• sia per le transizioni negative, poiché, in caso di perdita del pallone, i movimenti da effettuare saranno quelli in base al sistema in cui si è trasformata la squadra e non secondo quelli in cui l’undici difende nel non possesso classico.
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