L’attualità nel calcio moderno di questo “momento” del gioco che presuppone intelligenza, lettura delle situazioni e capacità di anticipazione.
La transizione è capire il gioco un attimo prima che accada. E questo attimo fa la differenza”. Sono state date molte definizioni in merito, personalmente semplificherei il discorso parlando della “Capacità di far scattare una sorta di interruttore mentale prima che un’azione tecnico-tattica abbia inizio”.
Si tratta, in pratica, di una specie di levetta nel cervello del giocatore, che immediatamente mette in funzione la capacità di attaccare o difendere. Analizzando le varie fasi di una partita, a tutti i livelli, si nota come cambi improvvisamente il ritmo al mutare del possesso: ciascun giocatore, pertanto, deve assumere, secondo le circostanze e le intenzioni, compiti differenti e “velocità” diverse. Ricordatevi che il calcio non è fatto solo di spazio e tempo, ma quello odierno anche di ritmo. È quindi determinante, ai fini del risultato, saper gestire correttamente il passaggio mentale tra le due fasi o nella stessa fase.
Da quella difensiva alla offensiva il giocatore deve: capire, scegliere, valutare ed eseguire un’azione, intesa come movimento collettivo e cambiamento di ritmo, perché la rapidità legata alla modifica dell’atteggiamento mentale e la scelta della situazione diventano determinanti. Spazi, opzioni dei compagni, zone di campo in cui si riconquista la palla, disposizione sul terreno di gioco degli oppositori e non ultimo il risultato dell’incontro, sono gli aspetti sui quali il giocatore deve focalizzare la sua attenzione. Per quanto concerne il passaggio da quella offensiva alla difensiva, la squadra deve saper leggere e scegliere i corretti comportamenti inerenti alla situazione per riformare il blocco squadra difensivo in modo da: spazi permetterà, quindi, di limitare l’efficacia e circoscrivere il raggio d’azione degli oppositori.
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