L’altra faccia della medaglia rispetto alla tattica globale: una metodologia legata agli interventi per reparti e poi sul collettivo di tipo didattico e analitico, che deve arrivare al situazionale.
Ottimizzare i tempi della seduta di allenamento, esercitarsi in modo “diretto” su situazioni che hanno la stessa struttura della partita, realizzare unità di lavoro settimanali con la caratteristica della globalità: tutti questi argomenti sono stati trattati nei due precedenti articoli, in cui ci siamo soffermati rispettivamente sulla fase di possesso e su quella di non possesso palla. Chiaramente, sappiamo bene che non esiste un unico modo di allenare (il globale di cui abbiamo parlato) e di conseguenza non c’è un unico “indirizzo filosofico” dal quale l’allenatore può attingere. Allora le domande che ci siamo posti sono le seguenti: c’è un’altra faccia della medaglia rispetto alla tattica globale? Quali strade vanno percorse per ottenere certo tipo di rendimento con la nostra squadra? Le risposte a questi quesiti, neanche a dirlo, sono molteplici. Tuttavia la necessità di sintetizzare, di non mettere troppa “carne al fuoco”, ci ha “consigliato” di soffermare la nostra attenzione su un tipo di gestione dell’allenamento dalla quale abbiamo attinto e attingiamo tuttora per quanto riguarda la fase di non possesso. Parleremo, quindi, del percorso che conduce all’organizzazione di questo momento del gioco così come viene sviluppato fin dai primissimi giorni di allenamento in ritiro ad esempio, tramite soluzioni “analitiche” e didattiche.