La relazione di Fabio Gallo è incentrata su come lavorare essenzialmente con il pallone per allenare gli aspetti tecnici, tattici, fisici e mentali. Alcune esercitazioni da collocare nei vari giorni della settimana.
La palla è al centro del pensiero calcistico di Fabio Gallo, ex calciatore di Serie A, che matura, negli anni successivi al ritiro, una certa esperienza da allenatore: lavora tre anni all’Atalanta nel settore giovanile (allenando, tra gli altri, nella categoria Allievi e Primavera, i giovani Gagliardini, Conti, Caldara e Grassi), uno alla Giacomense in Lega Pro, due allo Spezia in Primavera, una stagione è al Como e, nell’ultima, in Serie B allo Spezia. Il Fabio Gallo allenatore nasce quindi nel settore giovanile dell’Atalanta, in cui l’obbligo è quello di migliorare i giocatori dal punto di vista della tecnica (individuale e applicata). La sua crescita professionale avviene “sotto” due maestri come Mino Favini e Giancarlo Centi, due tecnici della squadra orobica, per i quali l’affinamento tecnico doveva essere il marchio di fabbrica del vivaio atalantino. Da qui prende origine il pensiero di mister Gallo che, rifacendosi al fatto che servono almeno 7 anni per ottenere dei risultati soddisfacenti dal punto di vista del perfezionamento dei fondamentali, ritiene importante che i calciatori utilizzino il pallone per più tempo possibile durante la seduta.
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