I movimenti, le letture e i princìpi di gioco per mettere in difficoltà le difese avversarie utilizzando un attacco a tre.
L’attaccante moderno rispetto a quanto accadeva in passato, oltre alle abilità realizzative imprescindibili per il ruolo che ricopre, deve essere anche in grado di difendere, di raccordare il gioco a ridosso della linea difensiva avversaria, di agire in spazi stretti, di leggere le dinamiche che si verificano e le situazioni dell’incontro. Questo anche per occupare e attaccare gli spazi favorevoli o liberarne altri per i compagni. Inoltre, deve soprattutto essere abile nell’adattarsi ad agire con qualsiasi sistema anche nella stessa gara, sia in fase offensiva sia in quella difensiva.
Infatti è ormai frequente vedere diverse squadre attuare un sistema per la fase offensiva e uno diverso per quella difensiva oppure cambiare continuamente (soprattutto durante il possesso) il modulo di riferimento tra un momento e l’altro della partita stessa, adottando quello che oggi viene definito sistema fluido, con l’intenzione di non dare riferimenti agli avversari.
Per adeguarsi a questo tipo di calcio “senza posizioni fisse”, i giocatori – nonché gli attaccanti – anche se con caratteristiche diverse, dovranno agire a prescindere dalle posizioni di partenza, secondo dei princìpi tattici che possono variare in base alle idee dell’allenatore. Di seguito, elencheremo alcuni concetti generali che un attaccante deve cercare di applicare indipendentemente dal modulo adottato, ma secondo la situazione che si può presentare. Inoltre, analizzeremo alcune giocate che si possono effettuare con la disposizione di tre punte vicine disposte orizzontalmente.
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