I giochi di posizione

I giochi di posizione

I giochi di posizione per squadra

Vediamo ora un gioco di posizione per reparti, nel quale, solo con la modifica dei jolly, si può intervenire su princìpi differenti. Si tratta di un attacco-difesa 4>4 + portiere e 2 jolly; si agisce nella metà campo, lasciando tutta l’ampiezza oppure riducendo lo spazio come in figura 5. Si gioca 4 difensori contro 4 attaccanti; i 2 jolly, in tale proposta, sono i mediani. Gli attaccanti devono finalizzare, se perdono palla reazione immediata e ricerca della stessa per impedire che i difensori raggiungano la meta. Le varianti possono essere:

  • il numero dei tocchi;
  • il passaggio della palla obbligatoriamente dai jolly con obbligo di giocata al terzo uomo;
  • l’inizio del gioco da portiere o attaccante;
  • la variazione della coppia dei jolly che possono diventare i terzini o i 2 trequartisti esterni o ancora attaccante e trequartista (così facendo si lavora su princìpi diversi di sviluppo, incrementando le collaborazioni dei reparti come sarà ben indicato nelle prossime righe).

I giochi di posizione per squadra possono essere di differenti tipi, ma per sintesi ne mostriamo di 2 categorie, sottolineando come sempre le linee metodologiche che potranno indurre a crearne altri: 8>8 + 2 jolly e 7>7 + 3 jolly. Queste alcune indicazioni metodologiche:

  • i jolly cambiano in riferimento a quali princìpi si vuole sti molare (rotazioni, interscambi, ampiezza, penetrazione, profondità…);
  • ricondurre sempre alla situazione reale di 10 giocatori schierati di movimento ed eventualmente anche con i portieri in appoggio e sostegno;
  • possono essere usati come possessi, con la finalizzazione utilizzando le porte e/o a meta;
  • sono utili quando non si hanno a disposizione tutti i 20 giocatori;
  • il campo può variare di dimensioni (35 x 45 – 30 x 40 metri).


Nelle figure 6 e 7 vediamo le disposizioni con esempi di jolly (due mediani nell’8>8 e i due mediani con il trequartista centrale nel 7>7). Riassumiamo però le finalità prioritarie rispetto alla scelta dei jolly, che è il fattore che ci permette di variare princìpi e obiettivi. Nella prima esercitazione si lavorerà su:

  • movimento a pendolo e costruzione se i jolly sono i mediani;
  • ampiezza e costruzione se i jolly sono i terzini;
  • ampiezza e sviluppo se i jolly sono i trequartisti esterni;
  • penetrazione e finalizzazione se i jolly sono trequartista centrale e punta.

Nella seconda proposta (7>7 con 3 jolly) avremo:

  • movimento a pendolo e rotazione se i jolly sono i 2 mediani e il trequartista;
  • ampiezza e penetrazione se i jolly sono i 2 terzini e il trequartista;
  • imbucata se i jolly sono i 3 trequartisti;
  • interscambi e profondità se i jolly sono i 2 trequartisti esterni e l’attaccante.


Le varianti e/o progressioni possono essere:

  • possesso normale schierati con 10 passaggi 1 punto;
  • a meta;
  • con conclusione a rete;
  • tocchi che variano per i gruppi e per i jolly.

Perché usarli

Pur lavorando sulla fase offensiva, come già detto in altre occasioni, l’allenatore interviene nella correzione della fase difensiva preventiva, (presidio, marcature e coperture), inserendo sempre la transizione negativa (reazione palla persa e ripiegamento). Con i giochi di posizione si lavora molto sulla propria identità, intervenendo sempre sul proprio gruppo squadra, mentre con i possessi a settore e i lavori tattici, si possono schierare gli opponenti come gli avversari da incontrare, per trovare soluzioni specifiche lavorando sempre sui princìpi, preparando la gara da affrontare. Lo vedremo in un prossimo articolo anche con attività in inferiorità numerica.

Autore: Fulvio Fiorin.
Foto: Italyphotopress.

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