Un nuovo metodo di allungamento che, grazie a un semplice attrezzo, permette all’atleta di lavorare con il corpo in sospensione. Questo risulta particolarmente vantaggioso per l’incremento della mobilità e della fluidità dei gesti sportivi, oltre che per il riallineamento articolare e gli equilibri posturali.
Il Metodo APS (Allungamento Passivo-attivo in Sospensione) prevede l’utilizzo di un semplice attrezzo che mantiene sospeso il corpo dell’atleta, sottoponendolo a una forza di trazione composta da due forze divergenti. Parliamo della forza F1 verso l’alto, che viene esercitata attivamente dall’atleta, attraverso la spinta isometrica degli avambracci in appoggio sull’attrezzo, che determina un’estensione assiale del busto, e la forza F2 verso il basso, che spinge gli arti inferiori e il bacino verso terra (esercitata dalla forza di gravità e dal peso degli arti inferiori).
PER SEMPLIFICARE
Un esempio classico di trazione può essere quello di una corda tirata ai suoi estremi, in equilibrio (rispetto alle tecniche finora utilizzate). Infatti, si possono sfruttare al meglio le particolari proprietà del tessuto connettivo, che lo rendono capace di adattarsi continuamente ai vari stimoli e a lasciarsi modificare dagli stessi (proprietà nota come viscoelasticità).
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