Come organizzare i propri attaccanti schierando due punte. Le soluzioni da adottare, i principi e i movimenti.
Nell’idea tradizionale di calcio, almeno di quella del calcio italiano, l’attacco a due giocatori è sempre stato costituito da una prima e una seconda punta. Sempre in accordo con questa tradizione, il primo attaccante era il centravanti classico, statico, che raramente si muoveva al di fuori della luce della porta e che fungeva da target per le verticalizzazioni, alte o basse, dei compagni, mentre il compagno di reparto era normalmente un giocatore di movimento, che aveva la libertà di svariare su tutto il fronte di attacco. In questa idea di calcio, il gioco delle due punte non presenta la necessità di organizzare e coordinare i movimenti, perché, di fatto, i due davano vita a smarcamenti individuali e, solo in caso di sviluppo di gioco tra loro, si trovavano a collaborare. Nel calcio contemporaneo questa visione dell’attacco, seppur tuttora piena di dignità e utilizzata da alcuni allenatori, è stata affiancata da altre modalità di organizzazione dei sistemi di attacco a due giocatori, a seconda delle convinzioni del mister, delle caratteristiche dei propri giocatori e di quelle degli avversari.
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