Una delle ultime e più interessanti soluzioni tattiche per mettere in crisi le difese più chiuse è quella di posizionare più giocatori tra le linee avversarie. Situazioni ed esercitazioni sull’argomento.
In uno stile di gioco posizionale, risulta di fondamentale importanza riuscire a giocare palla (grazie a un passaggio chiave) a un uomo libero tra le linee avversarie, ovvero nello spazio tendenzialmente tra la demarcazione del centrocampo e quella della difesa avversaria. Il ricevente, orientando il controllo verso la porta avversaria, sarà infatti libero di decidere, in una zona molto pericolosa, come provare a concludere l’azione in modo vincente.
Una zona molto pericolosa
Una delle ultime e più interessanti soluzioni tattiche per mettere in crisi le difese più chiuse è quella di posizionare più giocatori tra le linee avversarie. Situazioni ed esercitazioni L’efficacia del giocatore in possesso fronte-porta, tra le linee, è determinata dal fatto che la difesa avversaria si ritrova “isolata” dal resto del blocco difensivo e quindi scoperta su qualsiasi tipo di attacco. La squadra in possesso deve perciò portare un uomo (senza contrapposizione) tra le linee, andando a presidiare questo spazio con un numero determinato di giocatori, che consenta appunto di trovarne almeno uno libero da marcatura: l’idea di fondo, dunque, è quella di costruire una superiorità numerica in questo settore rispetto ai difensori.
Quest’ultimi, tra l’altro, dovranno come prima cosa scegliere se rimanere (fare reparto) oppure spezzarlo, avanzando con alcuni elementi. Ma già il fatto di… dover pensare può regalare istanti preziosi di gioco. In passato, tra le linee era presente un solo giocatore (denominato appunto “trequartista”), mentre ultimamente le squadre con uno stile di gioco posizionale pongono, il più delle volte, almeno due elementi in questo settore: tale decisione è dettata dal fatto che in fase difensiva diversi undici agiscono con una difesa a 4; quindi è necessario avere 5 giocatori contrapposti per trovare l’uomo libero. Infatti, la prima punta si posiziona tra i due difensori centrali con il compito di “fissarli”, mentre le ali occupano la massima ampiezza per tenere impegnati i terzini: di conseguenza, anche se uno dei centrali decidesse di “uscire” su uno dei due elementi tra le linee o un ipotetico mediano si abbassasse, vi sarebbe sempre l’altro “trequartista” libero.