L’analisi degli avversari anche nei dilettanti è diventata un aspetto importante nell’organizzazione della settimana e della gara successiva. Come può comportarsi l’osservatore.
Esistono varie scuole di pensiero sulle relazioni che descrivono la squadra avversaria da affrontare il turno seguente: c’è chi le ritiene inutili e chi si fa condizionare a tal punto da snaturare l’organizzazione del proprio undici. Come spesso accade, la verità è… nel mezzo: attenzione e rispetto a chi si deve incontrare, ma personalità e determinazione per cercare di imporre il proprio gioco. Per sapere “qualcosa” sugli avversari, è necessario analizzare la disposizione tattica, la loro manovra, le palle inattive, le caratteristiche fisiche e tecniche dei giocatori. Particolari che, in Serie A ad esempio, si possono studiare la match analisys grazie riprese di ottima qualità. E questo può essere svolto anche dai dilettanti. Con alcune attenzioni, perché i video non sono certo quelli di Mediaset o Sky e presentano alcune contro-indicazioni: • la qualità delle immagini, ad esempio; se sono a “campo lungo” (da lontano), non consentono di distinguere la “struttura fisica” dei giocatori e a volte anche i numeri sulle maglie; • sulle palle inattive, la ripresa deve essere “totale”, in maniera da riprendere chi batte, chi riceve e non solo uno di questi due aspetti. Pertanto, la figura dell’osservatore degli avversari diventa quasi imprescindibile: si tratta di un addetto ai lavori, con conoscenze calcistiche importanti, che si reca al campo a visionare i futuri oppositori.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di settembre in edicola o in abbonamento http://www.storesportivi.it/articoli/37/il_nuovo_calcio.html