L’importanza di studiare la squadra da affrontare nelle categorie dilettanti per capire i punti deboli e quelli di forza. Questo per pianificare al meglio anche gli allenamenti.
Il mondo dei dilettanti, con tutte le sue sfaccettature, è legato a dinamiche tra le più disparate. Esistono società di Eccellenza e Promozione con staff, strutture e “potere economico” da fare invidia a club di LegaPro; vi sono anche realtà che a inizio stagione possiedono e ostentano ricchezza tecnica e monetaria, con giocatori portati dalle categorie superiori e rimborsati in modo “generoso”, ma che poi non arrivano a soddisfare gli obiettivi pensati nei mesi estivi. Oppure club, diciamo nella media, che cercano di lavorare al meglio con le risorse che hanno. Per quanto riguarda lo studio degli avversari, argomento di questo articolo e di un prossimo scritto, prenderemo in considerazione una società che non “ingaggia” uno specialista del settore, ma sfrutta un collaboratore all’interno dei propri organici con le competenze del caso. Inoltre, capita frequentemente che l’osservatore di turno possa essere un fidato amico dell’allenatore stesso . Il collaboratore della società o chi per lui, quindi, deve scrivere un rapporto o una relazione che ha per oggetto appunto, l’osservazione notazionale (manuale) della squadra avversaria che andrà poi integrata alle caratteristiche del proprio undici da parte dell’allenatore per pianificare il match.
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