Gli speciali de Il Nuovo Calcio
L’argomento della relazione di Cristian Bucchi al Master di Coverciano per gli allenatori delle prime squadre era legato alla fase difensiva e al modo di interpretare i diversi momenti del gioco in cui il possesso palla è gestito dagli avversari.
Nell’introduzione del suo intervento, il mister ora del Sassuolo, ha evidenziato come nel suo percorso da allenatore il suo modo di pensare e vedere il calcio sia cambiato e abbia subito notevoli evoluzioni. Evoluzioni che sicuramente ci saranno anche in futuro perché dovere dell’allenatore è di saper vivere il presente con uno sguardo sul futuro! Le soluzioni migliori da adottare per il non possesso palla, che devono avere come requisito imprescindibile il fatto di essere chiare e coerenti con i giocatori, lo hanno portato a riflettere a lungo e a ricercare qualcosa che fosse in linea con le sue idee. E soprattutto che fossero efficaci.
Bucchi ha messo in evidenza come nel suo primo periodo di allenatore né la difesa integralmente a zona né quella più orientata sull’uomo lo avessero soddisfatto: il suo fine, pertanto, era quello di cercare qualcosa di fluido, che si adattasse maggiormente alle più disparate situazioni di gioco. E che non creasse, appunto, fraintendimenti ai calciatori, aspetto fondamentale. A tal proposito, il tecnico ha confessato di aver sfruttato anche un periodo di pausa forzata, dal gennaio 2014 al gennaio 2015: durante quei 12 mesi, ha visitato molti campi, dalla serie A all’Eccellenza, visionando allenamenti e partite, ricercando novità e studiando dettagli con l’obiettivo di crearsi nuove e più solide conoscenze che potessero tracciare la strada del “Bucchi allenatore”. Ed è rimasto piacevolmente sorpreso delle competenze e delle sperimentazioni viste nelle serie “inferiori”.
Scopri di più sul numero di agosto: in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo e digitale.