I presupposti e la metodologia per allenare al meglio questa importante “fase” di gioco, da entrambi i versanti (positiva e negativa).
Lo studio e il lavoro degli staff tecnici hanno a tal punto affinato i movimenti di reparto e quelli collettivi, organizzato le contrapposizioni agli avversari e incrementato le prestazioni atletiche, da indurci a rivalutare l’importanza della tattica individuale e della velocità-qualità della reazione alle opportunità offerte (o ai problemi posti) dalle transizioni. Queste possono diventare degli strumenti interessanti su cui lavorare per superare undici sempre più preparati. Perché? Perché il (sempre più) complesso intreccio di eventi, relazioni, imprevisti, costituito dal gioco richiede lo sviluppo, da parte del calciatore, di:
• un bagaglio evoluto di conoscenze e di esperienze (che si traducono in competenze tattico-tecniche e in abilità individuali), utili a leggere al meglio il “fluire” del gioco e a dare impulso alla propria creatività;
• un’elevata capacità di interpretare e gestire le situazioni di cambio palla (e conseguenti ribaltamenti di fronte), in cui l’imprevisto e la sorpresa condizionano in modo determinante le percezioni e le reazioni dei giocatori, mettendo a dura prova la loro capacità di esprimere sul campo le conoscenze condivise coi compagni.
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