Due modalità differenti di interpretare la fase difensiva da parte degli uomini della “linea”. Il riferimento principale, infatti, può essere l’avversario oppure il pallone. Come lavorano l’Atalanta di Gasperini e il Napoli di Sarri. Soluzioni pratiche.
Quante volte, commentando gli errori commessi da una linea difensiva, abbiamo sentito dire: “La squadra ha preso gol perché il giocatore X ha perso la marcatura”? Oppure… “La palla era scoperta, il giocatore Y doveva occuparsi della copertura della profondità e non doveva seguire il movimento sul corto dell’attaccante”? O ancora… “Il terzino Z ha fatto una diagonale troppo stretta e ha lasciato scoperto il lato debole”? Ma anche… “Il centrale W non doveva posizionarsi esternamente all’attaccante, ma sulla linea palla-porta.”?
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