Come organizzare questo momento prima di un incontro per avere tutti i benefici del caso coi ragazzi di 11-12 anni.
Il riscaldamento prima della gara ha un ruolo decisivo nel preparare l’organismo all’attività e nella prevenzione degli infortuni. Ma non solo. Nelle ultime categorie dell’attività di base è un utile strumento didattico nelle mani dell’istruttore. Se ben condotto, può aiutare i nostri giocatori o le nostre giocatrici a mettere in moto tutti e quattro i fattori della prestazione: tecnico-tattico, fisico- atletico, psicologico e sociale.
Un po’ di fisiologia
Qualche semplice concetto di fisiologia dell’esercizio ci tornerà utile per disegnare il nostro riscaldamento. In Formula 1, il giro di ricognizione permette ai piloti di aumentare la temperatura delle gomme, così che quando inizia la gara queste abbiano più tenuta sull’asfalto, cosa che sarebbe altrimenti difficoltosa con gli pneumatici “freddi”. In modo analogo, soprattutto a partire dalla categoria Esordienti, una partenza improvvisa aumenta il rischio di infortuni, specialmente a carico di muscoli e legamenti. Tale pericolo si può prevenire con un’attivazione graduale, che consente allo stesso tempo di innalzare la temperatura corporea, la ventilazione e la frequenza cardiaca. Il primo principio che ci deve guidare, quindi, è quello della gradualità.
È buona norma infatti terminare il riscaldamento con qualche minuto ad alta intensità, anche superiore a quella della gara, ancor meglio se si prevedono situazioni in cui i giocatori lavorano sull’agility (veloci cambi di direzione e controllo dell’equilibrio) e sulla rapidità: queste proposte hanno un effetto positivo sul fronte preventivo.
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