Giochiamo con le life skills

Giochiamo con le life skills

Le relazioni

L’ambito relazionale è quello invece più difficoltoso per quanto riguarda l’inserimento di esercitazioni tecnico-tattiche. L’empatia, la comunicazione e le relazioni efficaci sono abilità che probabilmente vanno attribuite maggiormente all’istruttore piuttosto che ai ragazzi. Tuttavia, non è sicuramente una novità che una buona interazione comunicativa ed empatica tra compagni possa portare più facilmente al raggiungimento dell’obiettivo preposto.

A questo proposito un esempio di esercitazione che presenta aspetti inseriti in ambito relazionale potrebbe essere “condividi e collabora”. Si preparano 4 squadre con 4 componenti per ciascuna, ognuno con un pallone. L’obiettivo tecnico è la guida in velocità. Prima dell’inizio dell’esercitazione si lasciano 2’ a squadra per identificare 4 nomi per 4 spazi in cui condurre palla al via. Ogni gruppo sceglie i nomi in segreto. Al via i calciatori guidano la sfera in ordine sparso all’interno del quadrato. Il capitano di ogni team (designato in precedenza), a rotazione, urla a gran voce il nome con cui è stato definito un settore (la decisione è completamente libera, si può andare dai numeri, ai nomi di animali, ai colori…) e tutti i giocatori devono portare la palla all’interno dello spazio. L’ultima squadra perde un punto (figura 3).

In questo gioco le dinamiche che si vengono a creare sono davvero numerose. Si va dalla comunicazione pre-esercitazione a quella durante la proposta pratica stessa, all’interno della quale bisogna essere chiari e precisi in modo che tutti capiscano dove devono andare. Non solo: sarà importante anche la gestione comunicativa nel momento in cui qualcuno non esegue al meglio il compito richiesto e deve dunque essere aiutato dal resto dei compagni. Inoltre, il punto, essendo valido solo se tutti i membri sono all’interno dello spazio chiamato con il pallone ai piedi, può essere messo in discussione se gli avversari optano per andare a contrasto e allontanare la palla degli oppositori prima di occupare il proprio spazio, utilizzando così una strategia differente.

Un mix

Sicuramente tutto ciò è frutto di un lavoro costante da parte dell’allenatore che già in giovane età pone i ragazzi davanti a problemi da risolvere in ambienti sicuri e studiati per ottenere delle risposte, senza creare impatti psicologici negativi. Un’altra esercitazione a tal proposito, che ingloba i tre ambiti, è “proteggi il re e arriva al castello”.

Si organizzano due squadre in cui ogni giocatore ha una palla. Uno dei calciatori è posto al centro e funge da re, gli altri sono i suoi cavalieri e hanno il compito di proteggerlo. Lo scopo è portare la palla del re fino alla linea di meta; i calciatori di entrambe le squadre, oltre a difendere il proprio re, possono, ognuno col proprio pallone, calciare verso il re avversario per cercare di togliergli la corona, (il pallone). Se il re arriva al castello per secondo o primo, ma senza corona non si aggiudica la vittoria (figura 4).

In questo semplice gioco troviamo diversi rimandi, soprattutto perché si riesce a coniugare una parte tecnica, come la conduzione, agli aspetti cognitivi, in particolar modo riguardanti le scelte, che sono sia individuali sia collettive. Senza dimenticare quelli relazionali, come comunicare efficacemente per difendere il proprio compagno dall’attacco degli avversari; per ciò che concerne la sfera emotiva, la tensione creata dalle regole può causare momenti di stress acuto che inevitabilmente devono essere gestiti, pena la mancata collaborazione e di conseguenza una quasi certa sconfitta.

In conclusione, possiamo quindi affermare che gli ambiti relazionali, emotivi e cognitivi riguardano da vicino il nostro sport e allenarli tutti in maniera continuativa e con il peso che meritano porta inevitabilmente a miglioramenti sia nelle sfere di appartenenza sia all’interno del gioco stesso. Sfruttare quindi esercitazioni che riguardano le life skills aiuterà non solo i ragazzi ad avere più consapevolezza di ciò che svolgono, ma garantisce una serenità emotiva maggiore nel momento di gestione della problematica sportiva.

Autore: Francesco Satta.
Foto: Michele Tusino.

Indietro
Pagina 2 di 2
Avanti

Articoli correlati

Le minipartite

La pratica Variabile “campo” Campo largo e corto: si gioca una minipartita 3>3 (anche 4>4 o 5>5 come vale per le altre esercitazioni) più i portieri, con l’obiettivo di ricercare l’ampiezza, per “allargare” gli avversari e trovare spazi “dentro” per segnare (figura 1). Campo lungo e stretto: si disputa una minipartita 3>3 più portieri con […]

Giochi di guida e sensibilità

Ruba la palla All’interno di uno spazio delimitato dai cinesini gialli, i bambini conducono il pallone con l’obiettivo di colpire quello del compagno, facendolo uscire dal settore di gioco. Vince l’ultimo giocatore che rimane in possesso di palla (figura 2).Varianti: gioco a squadre. Cambiare i tipi di conduzione all’interno del campo.

Torniamo alla tecnica

Il divertimento è anche questo! Lo sviluppo tecnico – in un percorso formativo dai 6 ai 16 anni – deve avere una sua gradualità, finalizzata al raggiungimento di innumerevoli piccoli traguardi per ogni fascia di età. Questa gradualità deve essere portata avanti tramite l’affinamento costante delle competenze tecniche, per sviluppare doti offensive che permettano poi, […]

La visione globale

La pratica Prima di iniziare a proporre esercitazioni che stimolino l’abilità dei giocatori di prendere visione della situazione globale di gioco, ci si può avvalere di video esemplificativi, che mostrano grandi campioni, per esempio Xavi, Thiago Alcantara e Pirlo, che durante la partita “guardano” (prendono informazioni) alle proprie spalle prima di ricevere il passaggio per […]