Stabilire la posizione in campo e i compiti, insomma il ruolo, è uno snodo importante per qualsiasi allenatore e giocatore. Quando lavorare in questa direzione, quando è meglio evitare e come comportarsi.
Uno degli aspetti più delicati nella costruzione di un calciatore è la scelta del ruolo. Nel calcio è fondamentale che ciascun giocatore ricopra aree di campo particolari, muovendosi in modo sinergico coi compagni, utilizzando abilità motorie specifiche (“fisica”, velocità, resistenza, visione di gioco…) richieste dalle situazioni e dal compito da svolgere. Ciascun ruolo necessita della presenza sia di qualità tecniche e fisiche, sia di attitudini di tipo tattico e psicologico. Per uno sviluppo motorio efficiente sono fondamentali allenamento e apprendimento nel tempo. Ma c’è l’età giusta per apprendere un ruolo ben delineato?
Innanzi tutto, potremmo definire la scelta del “giusto ruolo” una delle fasi determinanti inerenti il lungo percorso tecnico-tattico che la scuola calcio pone a fondamenta della propria connotazione. Ricordiamo che nel percorso successivo al primo a viamento sportivo (Piccoli Amici e Primi Calci), a partire da Pulcini ed Esordienti, si ha il primo vero prototipo di squadra. A questo punto l’esigenza della definizione dei ruoli inizia a entrare in gioco. È proprio ora che viene a generarsi la fatidica domanda: in che ruolo giocherà il ragazzo? Ma è proprio così? Ciò che determina la selezione del ruolo carat- terizza un percorso molto delicato che richiede imprescindibilmente professionalità e competenza da parte dell’istruttore. È essenziale che i ragazzi padroneggino non solo gli aspetti prettamente tecnici e tattici del calcio, ma anche quelli attinenti alle dimensioni pedagogiche e psicologiche insite nel percorso di formazione.
Come i propri idoli
Seguendo il calcio in televisione, poi, nel bambino c’è il desiderio di scendere in campo nel particolare ruolo del proprio idolo. Però, è necessario considerare che non si può essere un attaccante, un difensore o un centrocampista fin da subito, senza possedere ancora gli strumenti che consentano di comprendere bene il significato dei compiti e delle caratteristiche indispensabili. Senza dimenticare che occorre una crescita fisica tale da consentire un tipo di preparazione adeguata a quanto deciso. Inoltre, in una scuola calcio i giovani calciatori devono essere liberi di agire e fare esperienza di “gioco vario” senza eccessivi vincoli. Esprimere se stessi in tutte le zone di campo è il valore aggiunto di un’attività, che, attraverso l’esperienza variata, arricchisce e porta i ragazzi ad apprezzare le proprie attitudini. Cambiare spesso i ruoli, in più, permette al bambino di mettersi in “discussione”.
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