Alcune dritte per programmare anche i propri comportamenti al di là delle proposte pratiche da campo. Sei aspetti da tenere nel proprio bagaglio di tecnico e sei da evitare di utilizzare.
Il calcio è così diffuso al giorno d’oggi che grazie al web è diventato facile leggere ed estrapolare numerosi giochi, esercizi ed esercitazioni pronte per l’uso. Ma il metodo di lavoro coi giovani non può essere lasciato al caso. È determinante! Ecco il perché di questo articolo, pensato per chi lavora principalmente nell’attività di base o nelle prime fasce del settore giovanile. Ha lo scopo, senza alcuna presunzione, di riempire la borsa d’allenamento di aspetti essenziali, svuotandola da tutti quelli futili.
Cosa mettere nella borsa
1)Un riferimento
I ragazzi cercano nell’istruttore una figura di riferimento, una persona che li rassicuri nelle loro debolezze e li va- lorizzi nei loro punti di forza. Ogni bambino va considerato come persona e necessita di comprensione. Deve essere accettato per come è, non per come l’allenatore vorrebbe diventasse. Ogni allievo chiede di affrontare con divertimento l’attività, perciò non deve essere lui a salire i gradini di un’ipotetica scala che porta al mister, ma il contrario. Sarà l’istruttore a dover “scendere”. Attenzione, ciò non significa assecondare ogni richiesta e garantire ogni premura, vi sono delle regole e vanno rispettate. Però, il tecnico è sicuramente un modello e non deve farsi trovare su un piedistallo, ma il più possibile vicino ai bambini.
2) La fantasia
Mai avere paura di sbagliare! L’istruttore deve proporre e inventare sempre esercizi nuovi e differenti per crescere vivendo il confronto coi giocatori come un momento di miglioramento, rielaborando quanto visto o osservato dai colleghi. Questo per plasmare una metodologia basata sul proprio pensiero. Il tutto con il fine di “stupire” i giovani calciatori. Infatti, i bambini in questa fase di crescita hanno bisogno del maggior numero di stimoli per costruire il loro bagaglio motorio e socio-affettivo. La ricerca della fantasia, lo studio e il mettersi in discussione genererà per il mister stesso e per la squadra ottime risorse.
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