La variabilità della pratica sportiva, in particolar modo coi più piccoli, garantisce l’apprendimento di diversi schemi motori e abilità. Quali esercitazioni mutuare dalle altre discipline.
Avete mai pensato a quale sia il vero obiettivo dell’avviamento allo sport? E di conseguenza se quello che proponiamo è effettivamente il modo più efficace per costruire un bagaglio motorio di base ricco e funzionale? Perché alla fine queste sono le vere finalità di chi lavora in tale ambito coi bambini. Detto ciò, è chiaro come tutto il mondo degli apprendimenti sportivi, quindi anche calcistici, che conduce al pieno sviluppo dell’intelligenza motoria, giri intorno a una parola: transfer.
La TranSportAbility, dunque, implica la variabilità della pratica sportiva al fine di valorizzare l’aspetto formativo delle attività motorie, rimarcando l’importanza dell’apprendimento attraverso il “fare”, giocando e divertendosi. Lo scopo di questo tipo di programmazione è quello di realizzare un’attività che tenga conto delle esigenze fisiche, psicologiche e relazionali proprie dell’età evolutiva, che consenta il raggiungimento di una maestria motoria da intendersi come: sicurezza di sé, conseguimento di un’abilità sportiva e una capacità sociale, padronanza del proprio corpo con proposte che, a livello coordinativo, saranno indirizzate sul miglioramento delle condotte motorie primarie (correre, saltare, lanciare…) e secondarie (più specifiche della disciplina calcistica, cioè condurre, tirare, passare, orientarsi, controllare…).
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