La possibile organizzazione di un allenamento dedicato alla fase di finalizzazione. L’importanza del passaggio filtrante e degli aspetti ludici negli Esordienti.
La fase di finalizzazione, il tiro in porta e il gol rappresentano a livello motivazionale ed emozionale, per i giovani calciatori, un momento tra i più significativi del gioco. Non dobbiamo mai dimenticare che, specialmente nelle fasce di età dei più piccoli, la rete rappresenta forse il momento più gratificante di tutta l’attività. A conferma di ciò, provate a chiedere ai bambini/ragazzi cosa amano di più: la risposta sarà sicuramente partita e… tiro in porta. A tale considerazione, che pare anche un po’ semplicistica, noi allenatori dobbiamo comunque prestare grande attenzione in quanto la finalizzazione è un’azione decisiva e determinante nel calcio. Da queste valutazioni, nasce la nostra proposta di lavoro, che ha l’obiettivo di migliorare il tiro in porta, le situazioni di attacco e i relativi sviluppi.
L’idea di lavoro
Di seguito, vi mostriamo una possibile seduta divisa in 3 parti, tutte in progressione didattica. Nella tabella A sono riassunti gli obiettivi.
Pre-allenamento e fase iniziale
Uno dei principali “nemici” dell’allenatore di settore giovanile è il tempo; purtroppo quello che abbiamo a disposizione per agire coi giocatori è sempre troppo poco; per questo, deve entrare nella nostra “cultura” di tecnici il cercare di utilizzare al meglio ogni secondo. Ecco che vi consigliamo di inserire una fase di “pre-allenamento”. Definiamo quindi questo periodo come “il tempo che intercorre tra l’arrivo al campo dei giocatori e il reale inizio della seduta”. Conviene quindi sfruttarlo per stimolare aspetti molto importanti quali la destrezza, la coordinazione e l’affinamento di alcuni fondamentali tecnici come, ad esempio, il controllo palla. Il tutto attraverso alcune esercitazioni a una o più stazioni.
Nella figura 1 abbiamo proposto una stazione sia coordinativa sia tecnica; il giocatore effettua una conduzione della palla fino al conetto; dopo averlo aggirato e aver trasmesso la sfera al compagno che lo segue, effettua una serie di attraversamenti sul nastro tra i 2 paletti. Ovviamente sono molteplici le varianti tecniche (varie tipologia di guida e di aggiramento del cono) e coordinative (modalità di superamento del nastro e differenti altezze dello stesso da terra). In pratica, i giocatori giungono al campo alla spicciolata e subito possiamo permettere loro di “allenarsi” con queste proposte o altre simili. Si incomincia, successivamente, la seduta vera e propria con la fase iniziale. La nostra scelta metodologica ricade quasi sempre su un gioco, perché siamo convinti che sia il migliore strumento per l’apprendimento in quanto crea un clima positivo e di divertimento. In questo caso abbiamo scelto una partita 5>5 a 4 porte, con il campo diviso in 3 settori. L’obiettivo per la squadra in possesso è di raggiungere il giocatore in attacco che, con movimenti di smarcamento, può ricevere e concludere in una delle 2 porticine (figura 2).