L’utilità di organizzare meticolosamente l’attività calcistica e non con i bambini più piccoli del settore giovanile. Iniziativi e abilità da allenare.
L’emozione che il bambino vive il primo giorno di scuola calcio rappresenta un momento di forte affettività, un’esperienza unica alla quale noi istruttori dobbiamo rivolgere un’attenzione pedagogica importante, che non può essere trascurata. L’allenatore deve avere un atteggiamento sereno e garbato, deve essere in grado di fornire a tutti la stessa “quota” di rinforzi positivi; deve evitare giudizi di merito sulle competenze tecniche, deve essere capace, in sintesi, di valorizzare il fatto di voler “provare”, di voler “fare” senza preoccuparsi dell’errore che frequentemente viene commesso. Questi primi momenti di accoglienza sono fondamentali per creare un clima di familiarità, di fiducia e di quel giusto entusiasmo, essenziale per regolare e mediare efficacemente il rapporto educativo tra docente e discente. Consapevole del grande impatto psicologico che tale evento suscita nei bambini, il responsabile tecnico della scuola calcio deve prevedere, prima dell’avvio delle attività, delle riunioni con il proprio staff per determinare in primis il programma di istruzione e le linee filosofiche che regoleranno il sistema didattico scelto e successivamente, ma con la stessa priorità d’importanza, precisare le direttive comportamentali per consentire un efficace dialogo didattico tra istruttore e allievo. Il tutto tenendo ben presente le enormi diversità che ci sono per esempio tra un bambino di 6 anni e un pre-adolescente di 12.
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