Con i bambini più piccoli del settore giovanile è fondamentale lasciare la corretta libertà operativa e soprattutto incentivarli a prendere decisioni in base a quanto accade sul terreno di gioco. Senza troppi aiuti/vincoli.
L’espressione Life Skills (LS) indica le competenze che permettono agli individui di confrontarsi con le esigenze e i cambiamenti della vita (cfr. articolo apparso su Il Nuovo Calcio, ottobre 2014, 261, pagina 80). Riprendendo appunto il discorso sulle LS, ricordiamo che vengono suddivise nelle tre macroaree: cognitiva, sociale ed emotiva. Ormai da tempo le realtà educative dedite alla formazione dei giovani hanno cercato d’intensificare gli sforzi verso la promozione, sia in ambito scolastico sia sportivo, di specifiche competenze che integrino gli affetti (competenza emotiva) con il pensiero (competenza cognitiva) e l’azione (competenza comportamentale/sociale) e forniscano aiuto ai ragazzi per l’acquisizione di specifici obiettivi. Non dimentichiamo che è proprio attraverso i movimenti che i bambini sperimentano, esplorano, scoprono, risolvono problemi, e, in ultima analisi, conoscono e imparano. Anche nelle età successive molti dei nostri apprendimenti avvengono attraverso l’azione. La teoria senza la pratica resta spesso un apprendimento solo formale.
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