Parliamo sia di quella motoria sia di quella ludica. I bambini, già in difficoltà prima di questa pandemia a muoversi e a organizzare da soli giochi, potrebbero veder peggiorare drasticamente la loro situazione.
Prima che iniziasse questo periodo di assoluta “clausura” dovuto a questa tragica pandemia, andavo a correre o camminare nei boschi. Mi capitava di raccogliere pezzi di legno oppure calciare ricci o castagne; oppure ancora passare sotto alberi caduti o saltarli perché a contatto con il terreno. Insomma, mi comportavo come da bambino. Purtroppo, di rado mi succedeva di vedere persone e in particolare bambini in questi ambiti.
Mi nasce spontanea una riflessione in questo momento storico in cui giustamente tutti siamo rimasti a casa e stiamo utilizzando maggiormente gli strumenti digitali per scopi, didattici, culturali e di svago (cellulari, computer, videogiochi e via dicendo), con la conseguenza che viene ancora di più compressa la possibilità di muoversi: cosa ne sarà delle problematiche legate al ridotto movimento in età infantile e nella fanciullezza? Il “virtuale” o il “digitale” contrasta con la possibilità di muoversi anche in ambiente naturale come ad esempio boschi, cortili, ma pure in giardino (con i familiari conviventi), dove una volta ci si trovava con gli amici per giocare, speri- mentare e soprattutto divertirsi.
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