Sprint, arresti e ripartenze durante gli allenamenti rivestono più che mai un ruolo determinante nel calcio perché si alternano frazioni ad alta e bassa intensità. Come lavorare in modo efficace coi giovani.
Il calciatore nel corso della partita è chiamato sempre più frequentemente a svolgere attività a intensità massimale o sub-massimale, spesso con recuperi variabili molto brevi. Il risultato finale della gara è nella maggior parte dei casi deciso da azioni di questo tipo, a cui prendono parte più giocatori contemporaneamente. Nonostante l’evoluzione della tecnologia di rilevamento e il ruolo sempre più importante della match analysis, non è possibile prevedere quando, effettivamente, queste azioni dovranno essere messe in atto, considerando che il calcio è uno sport situazionale. I calciatori, quindi, dovrebbero essere allenati in modo tale da eseguire un’attività ad alta intensità ogni qual volta il gioco lo richieda. Nel settore giovanile della Sampdoria riteniamo di fondamentale importanza il principio per cui l’allenamento debba essere il più funzionale possibile e basarsi sulle reali esigenze di gara; in questo senso sosteniamo che il training funzionale della forza rivesta un ruolo determinante per supportare azioni ad alta intensità reiterate nel tempo. Il risultato migliore, che è quello che perseguiamo, è cercare di applicare sempre con successo i miglioramenti condizionali in relazione al gioco e non in senso assoluto. Nell’articolo il focus sarà im- prontato su accelerazioni e decelerazioni, intese come mezzo di allenamento della forza specifica e sul perché vengano inserite all’interno delle nostre sedute.
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