I concetti di resilienza, di attenzione e di autocontrollo sono un po’ trascurati dalle generazioni attuali. La loro genesi e perché sono importanti.
La fatica potrebbe essere definita come “Una riduzione acuta di performance che comprende sia un aumento percettivo dello sforzo nel produrre una determinata forza sia eventualmente un’incapacità di produrre questa stessa forza”. La fatica è un dato scientifico, ma la soglia di sopportazione della fatica è puramente soggettiva. Occupandomi da più di 10 anni di giovani penso che questo aspetto debba essere introdotto fin da adolescenti, se non da bambini, ovviamente in quest’ultimo caso in forma ludica.
Di cosa si tratta In psicologia la resilienza è la capacità di fare fronte in maniera positiva a eventi traumatici. Persone resilienti sono quelle che, immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. In fisica la resilienza è la capacità di un corpo di assorbire un colpo senza rompersi. Non è una caratteristica che alcuni posseggono e altri no. Al contrario, implica atteggiamenti e comportamenti che possono esser appresi, allenati e perfezionati.
Scopri di più sul numero di novembre: in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo o digitale