La riflessione
Come si sviluppa un talento e come può l’ambiente che circonda un atleta di prospettiva aiutarlo e indirizzarlo verso la miglior performance possibile? In che modo si possono trovare aspetti “futuribili” in qualcosa/qualcuno che sembra “ordinario” al momento? E quali possono essere le strategie per scoprire un talento che ancora non lo è? Queste sono le domande che hanno dato il là a tale scritto. Per analizzare la situazione, partiamo da qualche “ricerca” come quella di Rasmus Ankersen, autore del libro “The gold mine effect” e presidente della squadra di calcio danese FC Midtjylland.
Ankersen ha girato il mondo per sei mesi con l’obiettivo di provare a rispondere a diverse domande che aveva in testa in riferimento a questo tema: ad esempio, come mai 137 delle migliori 500 golfiste donne sono coreane? Perché i più forti maratoneti al mondo vivevano quasi tutti in villaggi in Kenya e in Etiopia? E quali sono i segreti dietro la nascita continua di giocatori di calcio in Brasile? L’autore danese, pertanto, ha visitato questi posti, si è allenato in loco e soprattutto ha trascorso le giornate con questi atleti, cercando l’esistenza di un codice comune che consentiva a un talento di trasformarsi in un atleta di classe mondiale. I posti dove ciò accadeva con una frequenza ricorrente li ha definiti The gold mine effect, cioè effetto miniera d’oro.
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