Un utile vademecum per chi deve confrontarsi, con piccoli calciatori più o meno dotati, sia a livello fisico sia tecnico.
Una situazione che ricorre spesso nelle categorie giovanili è la gestione di gruppi con giocatori di “qualità” differente, sia per quello che riguarda le abilità individuali sia l’evoluzione fisica.
Il problema principale è quando si hanno dei bambini più “avanti” per doti naturali o perché, semplicemente, hanno iniziato prima a giocare rispetto ad altri arrivati dopo nel tempo. O ancora perché, perseguendo scopi anche sociali, vi sono elementi con un’attitudine calcistica ridotta, che vengono al campo più per stare coi compagni che per il calcio. È chiaro che l’istruttore/allenatore deve ricercare il miglioramento di tutti i giocatori a disposizione, senza però proporre esercitazioni troppo difficili per i più in difficoltà o poco allenanti, perché facili, per i più bravi. Il primo consiglio è di usare uno stesso esercizio a diversi livelli di difficoltà.
Se invece parliamo di giochi a tema bisogna pensare alla corretta composizione delle squadre: se si lavora a piccoli gruppi, è bene far in modo che si confrontino gruppi di uguale abilità fra loro. Al contrario, se la gara prevede la partecipazione di tutti, serve un mix attento per costruire squadre equilibrate.