Quello che deve sapere un allenatore prima di andare sul campo. È determinante rendere protagonisti i giocatori, “tirare fuori” (e-ducere) da loro le potenzialità e insistere sulle competenze.
Il calcio, fra tutti gli sport di squadra, è senza dubbio quello che presenta una più forte incisività formativa, educativa e socializzante, se introdotto nell’ambito giovanile con i giusti criteri psicopedagogici. Necessita di semplicità, di naturalezza, di movimento, di entusiasmo e di gioia nella partecipazione, oltre che di un approccio quanto mai libero.
Allenare ed educare i giovani al calcio non è un compito semplice, occorre che il tecnico sia in grado di miscelare qualità tecniche, tattiche, educative, psicologiche e comunicative, tenendo sempre in considerazione le fasce di età a cui si rivolge. Deve conoscere e considerare i processi che regolano la maturazione fisica e le fasi sensibili che sono alla base dello sviluppo biologico dell’apprendimento, in special modo delle capacità coordinative, supporto essenziale nell’esecuzione dei gesti tecnici.
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