Gli speciali de Il Nuovo Calcio Master – settori giovanili
La lezione in aula e sul campo dei due tecnici inglesi, che ci hanno offerto uno spaccato dell’organizzazione d’Oltremanica e una modalità di allenamento che presenta aspetti interessanti.
Nell’edizione di quest’anno del Master Settori Giovanile vi è stata la presenza, in qualità di relatori, di due tecnici inglesi, che ci ha permesso di gettare uno sguardo su come si opera nella terra della regina: Joe Sargison, allenatore della Football Association (The FA) e Andy Sharp, mister nel settore giovanile dello Sheffield Wednesday, una delle società calcistiche più antiche del mondo. Nella sua esposizione, coach Sargison, parlando un italiano molto fluente, ha presentato uno dei metodi di lavoro utilizzato nel loro Paese di origine: si parte dal disegno dell’esercitazione (struttura) e da un approccio misto (dimensioni del campo differenti, partite diverse) per arrivare alla creazione di proposte situazionali in un ambiente “caotico” (creato mediante l’inferiorità numerica). Inoltre, si passa dalla collaborazione di due allenatori nella stessa esercitazione alle strategie utili a mettere sotto pressione (stress positivo) determinati giocatori, quelli con spiccate doti rispetto al resto della squadra.
Facciamo però un passo indietro: il lavoro che viene svolto in Inghilterra prevede un’importante cooperazione tra la federazione e gli allenatori delle varie società sportive. La metodologia e le strategie operative non vengono imposte, ma la Football Association offre un supporto ai tecnici per portare avanti le loro idee, permettendo di avere la libertà di esprimersi. L’obiettivo finale è comune: creare calciatori che sappiano “giocare” secondo la filosofia del club e che diventino, di conseguenza, una risorsa, in termini umani e tecnici, per la nazionale, sia essa giovanile o cosiddetta “maggiore”.
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