L’attacco della porta tra strategia e intuizione

L’attacco della porta tra strategia e intuizione

Matteo De Biaggio

Se si prende in considerazione invece la foto C si può osservare come Dzeko nella sua preparazione ricerchi sempre il posizionamento sul lato cieco del diretto difensore, controllando allo stesso tempo l’azione del proprio compagno col pallone. Quando il gioco si sviluppa, l’esterno si porta col proprio piede debole sulla linea di fondo campo, con ancora la pressione addosso, una pressione che gli permette comunque di effettuare il cross. La zona presidiata da Dzeko gli consente di leggere il potenziale cross, concetto determinante per la sua successiva realizzazione di testa. Nella foto D il centravanti capisce che l’unica palla possibile, secondo lo sviluppo del compagno, è un cross “morbido” sul secondo palo per evitare l’intervento del portiere. Inoltre, anche il fatto che l’esecuzione avvenga con il piede debole gli consiglia la scelta di quello smarcamento vincente.

La strategia di gara

Un altro concetto importante è rappresentato dalla strategia di gara che la squadra sceglie per preparare un incontro in funzione dell’avversario di turno. Questa, infatti, molte volte può essere il primo fattore da tenere presente, coi giocatori deputati principalmente al cross che sono portati a ricercare una tipologia di palla in precise zone o su determinati elementi affinché si possa colpire l’avversario nelle sue debolezze studiate nel pre-gara.

Si vuole ricordare a tal proposito come l’attuale mister della Juventus, Massimiliano Allegri, nella sua prima esperienza con i bianconeri, abbia scelto di preparare il ritorno di Champions col Real Madrid organizzando cross e attacco alla porta con Mandzukic sul secondo palo. Tale scelta va a privilegiare sicuramente in primis la differenza di struttura fisica rispetto al terzino del Real. Nel primo tempo infatti si osserva nelle foto E e F la ricerca sistema­tica di questa soluzione con la realizzazione di ben due segnature.

Tale decisione si può osservare come sia stata preparata al meglio in quanto sia con palla libera nel primo caso, sia con palla marcata nel secondo, la ricerca del cross è sempre indirizzata nel settore di Mandzukic sul secondo palo. Nel primo gol l’attaccante è sostanzialmente libero di colpire, mentre nel secondo si nota come la differenza di fisicità lo agevola enormemente. Soprattutto si evidenzia come il possessore non guardi nemmeno in area a chi crossare, in quanto sa già come comportarsi.

Le esercitazioni

Partita a temi 2>2 + sponde

Si gioca una partita a temi con giocatori zonati nelle due metà campo: si lavora 2>2 + 2 sponde per squadra. Il gol avviene esclusivamente da parte degli elementi collocati nella metà campo offensiva. Se il recupero avviene in questa, la rete è libera; se invece accade nella propria, vedi un rinvio dal fondo per iniziare la manovra, per segnare è necessario produrre un cross o un traversone dalle corsie con l’utilizzo delle sponde (figura 1).

Partita a temi 9>9 + jolly

Si gioca una partita a temi 9>9 + jolly con l’obiettivo di produrre una serie di cross/traversoni e attacchi porta. Nella costruzione degli spazi si ricerca una maggiore ampiezza rispetto alla profondità (nell’esempio è dato un campo 50 x 60 metri). Vi sono infatti due corsie esterne dove tutti i giocatori possono transitare liberamente e una linea centrale che divide le due metà campo. Se il recupero avviene in quella d’attacco, il gol si può realizzare senza vincoli; se invece la riconquista è nella propria per segnare è necessario eseguire un cross o traversone dalle corsie (figura 2).

La scelta di permettere a chiunque di eseguire il cross o il traversone ripropone la situazione tipica di partita in cui molte volte sulle corsie laterali non si trovano solo esterni o terzini, ma anche giocatori che si sono aperti con dei movimenti in ampiezza. A tal proposito risulta evidente che deve essere il gioco stesso a determinare chi effettua il cross, consentendo in questo modo potenzialmente a tutti di riuscirci. Se si vuole invece pensare a una forzatura per il consolidamento tecnico del gesto di specifici giocatori, sarà sufficiente vincolarli come sponde oppure indicare come solo loro possano produrre i cross o traversoni.

Foto e frame: Italyphotopress e InStat.

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