Le funzioni esecutive sono una categoria di funzioni cognitive che si stanno insediando nell’allenamento calcistico con prepotenza. Se analizziamo la capacità di leggere e anticipare il gioco di atleti come Messi ne capiamo il motivo. L’analisi delle variabili e le esercitazioni utili nel settore giovanile.
Da qualche anno, le straordinarie prestazioni di molti campioni (tra cui il nostro Campione del Mondo Andrea Pirlo) hanno in parte spostato l’attenzione della ricerca scientifica dallo studio della performance/condizionamento alla sfera cognitiva. I ricercatori si chiedono, infatti, se la prestazione possa essere solo il frutto di grande abilità tecniche da parte dei giocatori o se altri fattori intervengono nell’outcome generale dell’atleta. La risposta, che la pratica di campo insegna, è che entrano in gioco anche altre motivazioni. Infatti, le funzioni cognitive (FC) e la loro influenza sul movimento dell’uomo sono tornate in auge nell’analisi e nell’individuazione dei talenti. L’approccio cognitivo per la formazione del giovane calciatore è divenuto quindi ampiamente utilizzato, in linea con l’evoluzione dell’idea di gioco che promuove e obbliga un pensiero sempre più anticipatorio e di conseguenza implica scelte (decision making) il più rapide possibili.
Pertanto, sarebbe corretto e appropriato un processo di sviluppo che ne tenga conto già dall’infanzia, utilizzando stimoli (esperienze di risoluzione dei problemi) e pianificazione di eventi con associazione di concetti. Queste FC sono definite in letteratura scientifica funzioni esecutive (FE – Diamond, 2013).
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