In anteprima una parte del capitolo dedicato al Bayern Monaco del libro, di prossima pubblicazione, Settori Giovanili d’Europa 2, in uscita in autunno.
L’organizzazione delle squadre, gli obiettivi e alcune esercitazioni. Il pensiero di Karl-Heinz Rummenigge è molto chiaro: “Con l’Accademia il Bayern si è costruito un futuro. Abbiamo così condiviso la passione e le tradizioni del club anche coi giovani calciatori del settore giovanile. Il Bayern Monaco acquisterà sempre dei campioni per la prima squadra, ma, allo stesso tempo, vogliamo anche dei talenti cresciuti nel vivaio”. Il Bayern Monaco è un esempio e un club rinomato in tutto il mondo, non solo per i trofei conseguiti durante tutta la sua storia, ma anche per la gestione del vivaio. La grande forza è nel lavoro continuo e instancabile da parte dello staff, che da sempre ha cercato di trasmettere ai ragazzi la consapevolezza di far parte di una “grande famiglia”. Le giovanili sono state profondamente cambiate nel 1995 e a capo di tutto vi è una leggenda del calcio tedesco come Gerd Muller. Da quella data far parte della società tedesca è anche uno stile di vita. Nel settore giovanile si prediligono i giocatori che vivono nelle vicinanze, infatti, gli osservatori sono molto attivi nelle zone adiacenti a Monaco: Bastian Schweinsteiger, Thomas Muller e Holger Badstuber provengono tutti da zone poco distanti dalla centro della città (100 km di raggio il settore curato dagli scout bavaresi). Inoltre, nella rosa della prima squadra (stagione 2013-2014) vi sono campioni del calibro di Tony Kroos (acquistato giovanissimo e lanciato in Bundesliga), Diego Contento e Philipp Lahm, tutti elementi provenienti dall’Accademia.
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