Gli speciali de Il Nuovo Calcio – Settore giovanile
La capacità del tecnico di guidare i calciatori nella loro crescita, fornendo loro tutte le competenze di cui hanno bisogno, passo dopo passo. La passione e la sensibilità che deve avere, oltre a un metodo in cui crede. Le domande che deve porsi.
Come formare un giocatore che sappia gestire al meglio il pallone, essere creativo, che sia in grado di leggere le varie situazioni che la partita propone, capace di decidere velocemente e nel modo migliore? Il tutto in funzione di compagni e avversari… e per vincere una gara? Crediamo che questa sia la domanda che ogni allenatore di settore giovanile, dai Piccoli Amici ai giocatori dell’ultimo anno di Allievi, debba porsi ogni volta che scende in campo per una seduta. Racchiude ogni cosa e pone diversi interrogativi, cui gli esperti di didattica, chi si occupa di “scienza applicata allo sport” e ogni tecnico provano a rispondere.
Dalle varie considerazioni che vengono alla luce, nascono vari “partiti”, diverse correnti di pensiero che si contrappongono e non trovano quasi mai un punto di contatto. C’è chi vuole puntare principalmente sulla tecnica, sulla gestione sopraffina del pallone; chi predilige l’apprendimento situazionale, incentrando l’attenzione sul “gioco”; chi crede negli “schemi”, chi nei princìpi. Chi nella ripetizione del gesto, che per altri – se non ha uno scopo – diventa poco efficace. Insomma, i discorsi sono molti e la confusione che può esserci nella testa di un istruttore di giovani calciatori può essere altrettanta. In che modo comportarsi allora? Una risposta univoca, valida per tutti e tutto, probabilmente non esiste. Ciò che invece esiste è il mestiere di allenatore, la propria preparazione, le proprie competenze e l’abilità di andare verso il nuovo senza dimenticare il “vecchio”.
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