. Come agire coi giovani dal punto di vista fisico nel periodo che segue la cosiddetta preparazione. Proposte pratiche.
I campionati giovanili e degli adulti sono ormai entrati nel vivo. Per questo motivo, abbiamo pensato di proporre, in questo articolo, alcuni mezzi e metodi che possano essere utili nel prosieguo dell’attività, sia dal punto di vista tecnico-tattico sia condizionale, in particolar modo per chi agisce nel vivaio. Naturalmente, il precampionato è una fase molto delicata per vari motivi e solitamente i punti cardine cui fare riferimento sono:
• il riadattamento dopo il periodo di transizione;
• il recupero delle impedenze biomeccaniche riscontrate durante l’ultima fase di campionato precedente;
• il recupero dello stato di fitness;
• la riatletizzazione agonistica.
Talvolta, infatti, si inizia la nuova annata dando per scontato che i nostri atleti abbiano completa- mente recuperato dalle “scorie” biomeccaniche, cognitive, fisiologiche e nervose della stagione conclusa. Questo porta a sottovalutare tutte le problematiche che si possono riscontrare nel precampionato, un momento che – quando ci si riferisce alle prime squadre – dura solitamene 5 settimane. E, quindi, c’è idealmente il tempo per i corretti comportamenti. In un settore versi mesocicli. Bisogna pertanto ragionare per priorità didattiche e metodologiche, puntando soprattutto sulla progressività del carico (volume-intensità). Facciamo un passo indietro, però; all’inizio della stagione è utile partire da alcuni test introduttivi: calcolo del Body Mass Index; controllo medico (ipo-mobilità articolare e ipo-flessibilità muscolare); scompensi posturali (dovuti a infortuni pregressi); scelta dei mezzi e dei metodi di lavoro.
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