I princìpi di lavoro del settore giovanile del Südtirol. Il modello di gioco, le proposte pratiche e l’organizzazione dell’area fisica.
Il Südtirol, grazie a una politica dirigenziale lungimirante basata sui giovani e a strutture di categoria superiore, sta riuscendo a mettere a disposizione dei ragazzi diverse risorse che permettono loro di sentirsi parte integrante di un progetto unico. Quando tre anni fa mi è stata affidata la parte tecnica per il settore giovanile, ho dovuto prendere in considerazione alcuni aspetti fondamentali, tra i quali:
– il bacino di utenza della regione – è molto ridotto e decentralizzato rispetto al centro sportivo;
– l’esigenza del club di formare giocatori “in casa”, provenienti esclusivamente dal Trentino Alto Adige e inserirli nella rosa della prima squadra.
Ma quale poteva essere il profilo giusto di ragazzo che avesse prospettive di prima squadra? L’Alto Adige è una zona molto sportiva, dove il calcio però non è considerato la prima disciplina in assoluto. Non potendo sfruttare un ampio scouting (è molto raro trovare un giocatore già potenzialmente d’élite o per determinati ruoli) siamo stati costretti a pensare a un nuovo approccio alla metodologia d’allenamento, dando molta importanza alle modalità di crescita di giocatori dotati di una discreta / buona base tecnica e fisicamente con caratteristiche riconoscibili e di un determinato livello. Inoltre, è stato necessario puntare su un contesto tattico-cognitivo (ovvero incentivare le scelte) senza addentrarsi troppo negli aspetti strategici (sistema o preparazione esclusiva alla partita). In tal modo, si può mettere al centro del progetto il giocatore e le sue scelte individuali, non la squadra e nemmeno i punti dei campionati.
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