Dall’uomo alla zona, dalla marcatura fissa al libero: come sfruttare ciò che avveniva anni fa per migliorare i giovani d’oggi. Una progressione didattica.
La difesa della zona è un mezzo e non un fine per migliorare la collaborazione in fase di non possesso. Su questo siamo tutti d’accordo, ma i nostri ragazzi conoscono quella che è stata l’evoluzione nella storia del calcio dell’organizzazione difensiva? Sicuramente no! Bisogna porre rimedio a ciò, perché credo che una delle funzioni del settore giovanile sia anche quella di fare cultura calcistica, intendendo con questa locuzione l’insegnamento della storia di questo sport. Nel calcio di parecchi anni fa, in difesa e a centrocampo si marcava a uomo, poi c’era il libero, in pratica l’unico giocatore che agiva “a zona”. Un ruolo, tra l’altro che ho ricoperto pure io da giovane, che entusiasmava e necessitava di capacità di lettura e comprensione del gioco particolari. Quindi, perché non pensare di proporre una sorta di “ritorno al passato”, stimolando la marcatura a uomo in allenamento e sfruttando in alcune situazioni il “vecchio” libero.
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