Iniziare la stagione con i giovani portieri: le attenzioni da avere per programmare, l’importanza di conoscere le loro caratteristiche e i presupposti operativi per migliorare tecnica, forza e componenti aerobiche.
Come per gli adulti, anche in ambito giovanile, la fine del campionato e dei tornei è un momento particolare della stagione. L’allenatore dei numeri uno deve interrogarsi sul suo operato, pensare ai miglioramenti ottenuti e agli aspetti su cui incidere maggiormente per aiutare la crescita dei suoi ragazzi. Più che considerare i “titoli” conquistati, questo periodo è determinante per riflettere. “Come posso migliorare la presa o l’uscita bassa?” “In che modo posso trasmettere con efficacia la mia filosofia operativa?” Questi sono solo alcuni tra i diversi quesiti che deve porsi un mister. Il tutto in vista, appunto, di un nuovo precampionato. Allenare il settore giovanile è, infatti, un lavoro da maestri. Di maestri che si preoccupano di “curare”, come i vetrai di Murano, tutti i particolari. In giovane età, infatti, alla stregua del vetro appena uscito dal forno, il giocatore è malleabile, plasmabile ed è proprio in tale fase che si può intervenire in modo costante e continuativo. Occorre una grande attenzione perché un’azione inadeguata potrebbe esaltare i difetti del ragazzo o addirittura nascondere o inibire le sue qualità. Provocando un danno che rimarrà per tutta la sua carriera. Ecco che sono indispensabili competenze, passione e conoscenze.
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