Una serie di esercitazioni concatenate, valide per i giovani portieri e non solo, per lavorare sulla tecnica offensiva dei numeri uno.
Il calcio moderno ha senza dubbio influito in maniera netta sul ruolo del portiere che, al giorno d’oggi, non deve più limitarsi a parare, ma deve avere la padronanza assoluta dello spazio e soprattutto una certa abilità nel gioco con i piedi.
Proprio su quest’ultimo punto si sono affermate due opposte correnti di pensiero: quelli che pretendono un portiere che sappia impostare come un regista e quelli che ne “sottovalutano” le abilità podaliche, sostenendo che il compito del portiere sia solamente quello di non far prendere gol alla squadra. L’obiettivo degli allenatori dei portieri e di tutti gli addetti ai lavori, comunque, non è capire chi abbia ragione, ma prendere consapevolezza di questa continua evoluzione del ruolo e offrire ai numeri uno più strumenti possibili per risolvere qualsiasi tipo di situazione di tecnica offensiva con i piedi.
La parte pratica
Prima proposta: Rondos 4>2
La prima proposta è un rondos 4>2, sempre gradito ai ragazzi, e che sviluppa numerose abilità tecniche e stimola la velocità di pensiero. Le regole di questo “torello” (figura) prevedono che i 4 portieri all’esterno del quadrato debbano trasmettersi il pallone a due tocchi, facendolo sempre transitare nel quadrato, mentre i 2 numeri uno all’interno devono provare a intercettarlo senza mai uscire dallo spazio stesso. Questo tipo di rondos è utile per il portiere perché simula la struttura “portiere-difensori centrali-centrocampista” che infinite volte si crea durante la partita.
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