Gli approfondimenti de Il Nuovo Calcio – I portieri
…oggi gioca e qualche volta para. Questo è quello che è emerso da una ricerca sulla prestazione dei numeri uno agli ultimi Mondiali di Russia 2018. E dai dati possono nascere diverse considerazioni sull’evoluzione del ruolo e soprattutto dell’allenamento.
È noto ormai a tutti che il primo luglio 1992 è e rimarrà una data epocale, una data che ha segnato un radicale cambiamento da parte del portiere nell’interpretare le sue performance. In seguito ci hanno pensato gli allenatori “di squadra” a proseguire su questa linea, coinvolgendo sempre di più il numero uno nella fase di possesso, in particolare nella costruzione del gioco, strutturando grazie a lui una superiorità numerica. In sintesi, il portiere, che un tempo aveva il solo compito di difendere la porta e, una volta in possesso della palla, lanciarla il più lontano possibile, oggi è stato sostituito da un estremo difensore che, pur conservando gli obblighi difensivi (a difesa di porta e spazio), ha aumentato quelli offensivi. Questo è ciò che è emerso da un nostro studio svolto sui recenti Mondiali disputati in Russia nel 2018 (Petrelli & Petrelli, 2018).
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