Perché e in che modo utilizzare l’allenamento funzionale coi calciatori per sviluppare al meglio la forza. Il training specifico per parte superiore e inferiore del corpo.
Il calcio di oggi è in continua evoluzione e di conseguenza anche i suoi protagonisti: i calciatori. Vi sono sempre più competizioni, la velocità delle azioni è aumentata e lo stesso vale per la distanza totale percorsa da ogni singolo elemento, l’alta intensità espressa, la qualità tecnica dei giocatori. Inoltre, il gioco è diventato sempre più fisico. Ma quali azioni e movimenti effettua un calciatore durante una partita, indipendentemente dalla categoria a cui appartiene? Corre, frena, riparte, salta, si gira, protegge palla, contrasta l’avversario. A questo punto sorgono spontanee alcune domande: come si possono migliorare queste componenti e sviluppare più forza rimanendo, allo stesso tempo, agili?
Una proposta è quella di inserire allenamenti specifici, sia in campo sia in palestra, a carattere muscolare, per stimolare appunto la forza e la potenza (strenght and power). Per questo possiamo affermare che la forza sarà funzionale al gesto specifico dell’atleta. Pertanto, prima di stilare un programma per i giocatori, è conveniente uno “screening” di valutazione funzionale, da proporre già a inizio preparazione, utilizzando esercizi basilari. Parliamo di squat libero (air squat), piegamenti sulle braccia, affondi (che ritengo uno dei movimenti principe da apprendere per i calciatori). Questo aiuta a individuare deficit muscolari o di movi- mento; a tal proposito, ci possono venire in soccorso i test di valutazione dell’FMS e FMSA (chi vuole approfondire l’argomento può leggere gli articoli apparsi sui numeri 295 e 296 di agosto e settembre).
Scopri di più sul numero di dicembre: in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo e digitale