In che modo e perché può essere utile trarre spunti e “movimenti” da questa disciplina in funzione del calcio.
Per il miglioramento della capacità di forza, la pesistica olimpica rappresenta senza dubbio una disciplina che, nonostante abbia un proprio modello tecnico con altissime componenti coordinative, può risultare un importante mezzo allenante per la pratica di altri sport.
I gesti principali sono lo strappo e lo slancio (girata + spinta). Nei box a corredo dell’articolo i momenti principali e le foto che evidenziano le gestualità. Nello strappo il bilanciere viene sollevato da terra fino a sopra la testa con grande precisione e velocità in un unico movimento. Lo slancio, invece, si compone di 2 parti:
• la girata al petto, che consiste nel sollevare la sbarra fino a sopra le spalle;
• la spinta, il movimento successivo con il quale il bilanciere viene portato sopra la testa attraverso la distensione delle braccia.
I VANTAGGI
L’inclusione di tali esercizi nei programmi di allenamento di altre discipline (tra cui il calcio) si basa dunque su una similitudine biomeccanica dei movimenti e sulle richieste di velocità di esecuzione, di forza e di accelerazione (Siff, 1988). La capacità di esprimere la forza sul terreno per compiere i gesti previsti, quali salti, frenate, atterraggi, cambi di direzione, contrasti, tiri, colpi di testa, tackle dipende dall’attivazione degli estensori di anche e ginocchia, dai flessori plantari delle caviglie, quasi sempre in forma monopodalica. Tali muscoli sono coinvolti in maniera determinante nel sollevamento pesi con la stessa sequenza di azione (Loren, 2005). A tal proposito, sarà conveniente valutare gli obiettivi e le necessità degli atleti cui proporre gli esercizi per sfruttare al meglio la pesistica olimpica e le sue varianti (pesistica adattata).
Le motivazioni che dovrebbero essere considerate per inserire gli esercizi di pesistica olimpica, sia in forma classica sia adattata, nei programmi di training sono legate alla performance e alla prevenzione / riatletizzazione.
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