L’agility è una capacità indispensabile per il giocatore ha componenti multifattoriali, tra cui sicuramente la forza. Alcune proposte pratiche che si avvicinano al contesto di gara per svilupparla al meglio.
La prestazione del calciatore è caratterizzata da una serie di fattori che la rendono un fenomeno complesso e multifattoriale; a questo concorrono sicuramente la rapidità e l’agilità che possono essere considerate come due qualità essenziali nella performance di successo del calciatore stesso.
Possiamo definire la rapidità come la capacità di effettuare azioni motorie nel minor tempo possibile. Negli sport di squadra, deve essere considerata come una capacità complessa, caratterizzata da diversi fattori quali lo sviluppo di massima frequenza e ampiezza dei movimenti, la capacità di accelerare e decelerare.
E l’agilità? È un argomento molto dibattuto attualmente e ha portato diversi esperti e studiosi a cercare una definizione il più appropriata e chiara possibile. In passato diversi autori avevano spiegato l’agilità come “L’abilità di cambiare direzione rapidamente” (Bloomfield et al., 1994; Mathews, 1985) o ancora “Il cambiamento di direzione di tutto il corpo nel miglior modo e il più velocemente possibile” (Baechle, 1994; Draper & Lancaster, 1985); ora quella espressa da Sheppard & Young (2006), cioè “Rapido movimento del corpo con cambio di velocità o direzione, in risposta a stimoli sport specifici” è la descrizione più chiara.
Non contano solo gli aspetti fisici
Se prendiamo in esame il modello di Sheppard & Young in figura sopra, notiamo come l’agilità richieda l’interessamento di aspetti cognitivi, tecnici e fisici: pertanto, dovrebbe essere intesa come qualcosa di più “complesso” ed “evoluto” rispetto alla rapidità “pura”; rappresenterebbe un buon esempio di interazione tra le capacità condizionali (rapidità) e quelle coordinative speciali. Che non sono “separate” o indipendenti, ma concorrono a formare l’agilità stessa. Da qui il concetto che l’agility è un’abilità motoria complessa e open skill. Ecco che nell’allenamento del calciatore non basta stimolare i cambi di direzione: per quanto perfette e celeri siano le esecuzioni, non saranno sufficienti se il giocatore non è in grado di anticipare i movimenti degli avversari, leggere e reagire in fretta a situazioni specifiche di gioco (ad esempio, un dribbling o uno smarcamento).
A conferma di ciò, diversi studi scientifici hanno evidenziato come gli small-sided game (SSG) possano risultare un mezzo utile e stimolante per tale scopo. Hanno un limite tuttavia: possono esserci alcuni pattern di riconoscimento e talune richieste decisionali differenti a ciò che accade realmente in gara (11>11). Infatti, basta pensare al fatto che un cross, dei movimenti specifici su palla lunga o delle azioni difensive di reparto difficilmente possono avvenire in una gara su campo ridotto. A tal proposito, diventa lampante come le esercitazioni per interessare l’agility debbano comprendere cambi di direzione a diversi angoli, utilizzando stimoli sport specifici che prevedano la presenza del pallone, di avversari e compagni. Il tutto in un contesto che incentivi le letture del gioco. In tal modo si può sviluppare l’agilità non solo da un punto di vista condizionale, ma anche cognitivo, sollecitando la presa di decisione e gli aspetti tecnico-tattici.
Le esercitazioni
Di seguito alcune proposte pratiche atte al miglioramento dell’agilità del calciatore che possono sostituire o comunque integrare le classiche.
L’inseguimento
I giocatori dopo aver scavalcato il nastro per 4 volte, effettuano uno sprint verso il cinesino posto di fronte a loro. Dopo una fase di decelerazione, il giocatore blu decide se sprintare a destra o a sinistra verso una delle 2 porte cercando di ingannare il rosso con delle finte (figura 1). Una volta scelta la direzione il blu riceve un cross dal fondo, effettuato dopo una rapida conduzione tra i paletti dal compagno nella metà campo scelta. Il rosso deve cercare di contrastare l’avversario e impedire la conclusione (figura 2).
Fatto ciò, il blu – sempre contrastato dal rosso – con un rapido cambio di senso, corre a ricevere un cross nell’altra metà campo (figura 3). Terminata l’esercitazione i giocatori scalano invertendo le posizioni. Varianti: si può effettuare la stessa proposta modificando le modalità di scavalcamento del nastro (solo piede destro, solo sinistro, scavalcamento frontale, laterale…), cambiando le stazioni di conduzione e cross per utilizzare anche il piede debole; infine si può cambiare anche il tipo di conduzione di chi effettua il cross dal fondo.
Dall’1>1 al 2>1
Il giocatore blu si prepara davanti al cerchio e il rosso davanti agli over. Il blu “comanda” e dopo essere entrato nel cerchio con entrambi i piedi, effettua un giro dorsale e si dirige verso il pallone; il rosso, superati gli over sprinta verso il paletto a 5 metri di fronte a sé (figura 4). Quindi, raggiunto il pallone, il blu in conduzione aggira il paletto con un cambio di direzione e si muove verso la porta disputando un 1>1 con il rosso. Questo dopo un cambio di direzione sul paletto si posiziona a difesa della porta (figura 5). Una volta concluso l’1>1, il terzo elemento (rosso in alto in figura 6) esegue un rapido slalom in conduzione, entra in campo per affrontare il blu in un 2>1 + il portiere per segnare nella porta di fronte. Terminata l’esercitazione i giocatori scalano invertendo la posizione.
Varianti: si può svolgere la medesima proposta invertendo chi “comanda” oppure la posizione delle stazioni stesse (zona opposta del campo in modo da cambiare la gamba di carico nel cambio di direzione). Inoltre, si può variare la posizione di partenza (laterale).
Dal 3>2 al 3>3
Il giocatore blu in postazione 1 esegue rapidamente uno slalom tra i paletti, sprinta verso il conetto e cambia direzione per muoversi verso la palla. Una volta raggiunto il pallone lo trasmette al compagno di squadra inseguito da due giocatori rossi, i quali hanno sprintato a loro volta dentro il campo. Inizia un azione di 3>2 + il portiere (figura 7). Quando l’azione si conclude con un gol o con la palla che termina fuori o è preda del portiere, il giocatore rosso, in postazione 2, esegue un rapido slalom in conduzione palla, entrando nel campo e creando una situazione di 3>3 + il portiere (figura 8). Terminata l’esercitazione i giocatori cambiano le loro posizioni.
Autore: Nicolò Cardani.