Un movimento che deve crescere, in particolar modo in termini di numeri. Sono ancora troppo poche le partecipanti rispetto alle altre nazioni. La situazione del calcio femminile in Italia secondo Martina Angelini, ex giocatrice e commentatrice televisiva.
In Italia è difficile trovare giornalisti specializzati nel calcio femminile, un mondo che ancora soffre a causa dei pregiudizi e di una cultura non al passo con quella di Paesi sportivamente più evoluti come Francia, Svezia e Germania. Martina Angelini, livornese, da sette anni commentatrice di Eurosport Italia, ha fatto della promozione del calcio femminile non solo un lavoro, ma anche una missione di vita.
«Il 2014 è stato un anno davvero ricco di soddisfazioni – racconta – perché ho avuto la possibilità di vivere da vicino eventi importanti. A maggio, grazie a Eurosport, ho commentato dal vivo la finale di Champions League vinta dal Wolfsburg sulle svedesi del Tyreso. Da anni la Uefa organizza la finale femminile nella stessa città di quella maschile per dare risalto all’evento, così come commentatrice tecnica insieme al telecronista Federico Zanon abbiamo potuto raccontare una gara meravigliosa dalla tribuna dello Stadio “do Restelo” di Lisbona. Poi, a fine agosto, a Montecarlo, ho rappresentato l’Italia per l’assegnazione dell’Uefa Best Player Award. Essere una dei 12 giudici europei mi ha fatto sentire davvero parte attiva del movimento internazionale.»
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