In questo mese ci siamo concentrati sulla fine dei tornei, a qualsiasi livello, che dopo due anni tribolati hanno avuto il loro percorso naturale, senza troppe interruzioni o rinvii. E come sempre l’atto conclusivo della stagione diventa per molte squadre un momento molto delicato: insomma, senza troppi giri di parole, saranno tanti i club che negli ultimi 20-30 giorni si giocheranno un po’ tutto. Infatti, un passo falso nell’incontro sbagliato può compromettere quanto di positivo fatto oppure, rovescio della medaglia, si può riuscire all’ultimo respiro a raggiungere un traguardo importante, preventivato o meno. Per questi motivi abbiamo provato a fare chiarezza sull’argomento, sfatando qualche mito e fornendo interessanti spunti di riflessione sul tema. Al di là di una giusta condizione fisica e di una preparazione tecnico-tattica meticolosa, la testa fa davvero la differenza in questi momenti: la motivazione ottimale, il sentirsi parte importante di un gruppo coeso e compatto (da qui la copertina), una carica emotiva bilanciata aggiungono quella spinta determinante per ottenere l’obiettivo. Ecco perché vi consiglio di leggere attentamente le indicazioni, pronte all’uso, frutto di studi e competenze, di Matteo Cioffi, che oltre a insegnare psicologia ai corsi centrali di Coverciano è un allenatore UEFA A di validissima esperienza.
Attenzione però: non esiste la ricetta vincente per questa fase dell’anno, la cosiddetta pozione miracolosa, ogni allenatore deve tarare il tutto sulla propria squadra. Con la propria sensibilità.