Messi, non pervenuto. Higuain (dal 53’), non pervenuto. Dybala (dal 67’) non pervenuto. Aguero (fino al 53’), non pervenuto. In sintesi: Argentina, non pervenuta, con il serio rischio di dover fare le valigie al termine della prima fase.
Costretta al pareggio dalla ruvidità degli islandesi, l’Argentina ha sbattuto nell’impegno successivo contro la tecnica e la fisicità dei croati. Dopo un primo tempo nel quale si sono visti solo due tiri in porta, senza lampi degli attaccanti, a inizio ripresa Caballero (sciagurato) portiere argentino ha regalato a Rebic il gol del vantaggio. Da qui in poi, l’Argentina è stata una vera delusione.
Messi, impalpabile fino ad allora, è letteralmente sparito dalla partita. La “pulce” non è mai riuscita a incidere e, il nulla mostrato nella prima ora di gioco, se possibile, è peggiorato quando Sampaoli ha giocato la carta Dybala.
Paulo, appena entrato, ci ha provato, ma dopo un tiro a giro non si è più visto, fagocitato dalla difesa croata e da una partita che non ha mai dato l’idea di poter sorridere all’Argentina. Se Messi ha galleggiato inutilmente sulla trequarti, di Higuain non c’è traccia nel tabellino: zero tiri, zero passaggi, zero dribbling. Zero.
Della Croazia non parliamo, perché se dovesse continuare a giocare così, avremo modo di parlarne molto più avanti.