E’ finita 1-1, il Napoli dimostra che Rino Gattuso ha dato un’anima alla squadra, ma il Barcellona è di un altro livello. Anche se l’assenza di Suarez al centro dell’attacco pesa parecchio e, in caso di passaggio si farà sentire ancor di più. Messi, quello visto nella casa di Maradona, non è quello di sabato quando di gol ne ha segnati 4… Ma non si può sempre dominare la scena!
Dicevamo del Napoli: raggiunto il sesto posto in campionato, si è tuffato nell’avventura in Champions senza paura di un gruppo che punta a vincere un trofeo che dovrebbe riportare la “pace” all’interno di un club dilaniato dalle polemiche delle ultime settimane.
Il “senza troppa paura” va inteso come un: “senza troppa paura” di attuare il piano partita studiato dall’allenatore che ancora una volta ha scelto di attendere l’avversario molto basso, evitando di lasciare corridoi liberi per imbucate centrali o dribbling in grado di creare superiorità numerica. Gattuso ha cercato di replicare le gare vinte con Juventus e Inter, ha avuto ragione fino alla rete del pareggio di Antoine Griezmann. A “Ringhio” il merito di aver predisposto un “cordone sanitario” che ha ovattato Leo Messi, facendolo sembrare un calciatore “quasi” normale. Il Napoli corre, ha intensità… un’intensità sconosciuta a inizio stagione quando con Ancelotti in panchina troppo spesso i ritmi erano esageratamente blandi e il gioco fin troppo prevedibile. Certamente il sorteggio è stato impietoso, ma quando si arriva agli ottavi di Champions c’è poco da scegliere. La doppia sfida con il Barça, come le ultime 13 partite di campionato (senza dimenticare la Coppa Italia) sono fondamentali per scegliere chi farà parte del Napoli del futuro. Che sarà diverso da quello di oggi!