Alla fine hanno vinto tutte. Ma che fatica! L’Inter trova i tre punti al Var; la Juventus li conquista per l’enorme stupidaggine commessa da Zaza; il Napoli segna al 90’. E per ultima la Roma, sufficientemente brutta e fortunata riesce a stendere il Genoa.
Ed è proprio della squadra di Di Francesco che voglio parlare. In fase di mercato, alla voce acquisti e cessioni, spesso gli allenatori non hanno molta voce in capitolo e, per come è stata congegnata la Roma è evidente che DiFra non abbia detto molto.
I 20 e più milioni spesi per Pastore e i 26 per Cristante sono lo specchio. Di Francesco gioca con il 4-3-3, quindi senza fantasista. E Pastore è un fantasista! Che l’allenatore ha provato, prima dell’infortunio, a schierare centrocampista con scarsi risultati. Tentativo effettuato per non buttare l’investimento, ma il fallimento è stato evidente.
Quindi si è passati al 4-2-3-1 e qui Cristante, che ha segnato anche contro il Genoa, non può giocare “secondo talento”, perché i due mediani non dovrebbero fare gli incursori (pena lo squilibrio tattico…). Quindi? Quindi, ne esce una prestazione senza capo né coda come quella contro il Genoa nella quale l’allenatore si è rifugiato nel 3-4-3.
Pallotta, il presidente, ai suoi diesse chiede di fare trading con i calciatori, ma non sempre le cose vanno per il verso giusto. Così, quest’anno Monchi ha toppato. Ora correrà ai ripari. Scialacquando quattrini, che in estate potevano essere spesi meglio. Nel frattempo la pazienza (malgrado il 3-2 al Genoa) dei tifosi è praticamente al caffè.