Aldo Giordani, storico telecronista della Rai, amava dire: “Signori, questo è il basket”. E lo affermava quando una squadra riacciuffava una partita nella quale era sotto di 10-15 punti. Oppure, quando una squadra sfavorita, riusciva a mettere in difficoltà un’avversaria più forte. O quando tutti schizzavano in piedi per una giocata fenomenale.
Beh, Inter-Pordenone ci può far affermare che: “Questo è il calcio”. Se la prima della Serie A, che in campionato non ha ancora perso, scende in campo con poca convinzione e una certa supponenza, può anche andare a finire così: che la quinta del campionato di C possa imbrigliarla. Metterla in difficoltà, prima di essere costretta a rinchiudersi nella propria area. Perché, prima o poi, le differenze devono saltar fuori.
Che abbia vinto l’Inter dopo sei calci di rigore, a un certo punto, è parso addirittura un dettaglio, perché il successo del Pordenone non stava nel vincere la partita, quanto nell’obbligare i giocatori che hai al “Fantacalcio” ad arrivare sullo 0-0 al 90’. E al 120’.
Per il Pordenone è stato un successo obbligare Spalletti a far scendere in campo Icardi e Perisic, perché “gli altri” non bastavano per vincere. Per il Pordenone è stato un successo aver messo paura all’Inter che a un certo punto ha avuto paura di fare una figuraccia.
E, che figuraccia sarebbe stata!